
Escursione con i cani alle Cascate del Dardagna e La Nuda
Escursione di media difficoltà adatta a essere percorse con i cani o in famiglia, ci porta a scoprire alcuni dei tesori storici e naturalistici più affascinanti del Parco Regionale del Corno alle Scale.
Non siamo nuovi a questa zona. Infatti ormai l’abbiamo esplorata in lungo e in largo e vi avevamo già proposto altri bellissimi itinerari. E non a caso, trattandosi di uno dei luoghi più affascinanti dell’Appenino Bolognese. Inoltre si presta molto bene a escursioni per ogni livello di allenamento, in bici o a piedi e adatte a essere percorse con i cani o in famiglia.
Non ultimo, amiamo di questi luoghi la tranquillità, essendo raramente affollati, la presenza di luoghi freschi per fuggire dalla calura estiva e…soprattuto, la buona cucina emiliana!
I luoghi d’interesse di questa escursione
Il santuario di Madonna dell’Acero
A 1200 metri di altitudine, pochi chilometri dopo Vidiciatico, si trova il suggestivo santuario, circondato da foreste di abeti e faggi. La costruzione del Santuario risale alla prima metà del 1500 ed è una delle massime espressioni della religiosità popolare della montagna bolognese nel passato. Esso sorse su un precedente tempietto in pietra che era stato costruito per proteggere l’antico acero (oggi sotto l’altare maggiore) e l’immagine originale dell’apparizione (fonte: www.viviappennino.com).
I Brunori
Nel periodo estivo, al Santuario, sono esposti i “Brunori”, interessanti statue lignee a grandezza naturale. Furono donati come ex voto da Brunetto Brunori, scampato miracolosamente alla morte nella battaglia di Gavinana nonostante fosse stato trapassato da una lancia. (fonte: www.madonnadellacero.it).
Le Cascate del Dardagna
I salti d’acqua più maestosi dell’Appennino settentrionale. Come dice il nome, è il torrente Dardagna che offre questo spettacolo della natura. Nasce alle pendici del Corno alle Scale (1945 m, la cima più alta della provincia di Bologna) e in pochi chilometri supera un dislivello di oltre 250 metri. Scorrendo nella stretta gola sormontata dall’imponente parete dei Monti della Riva, supera ben sette gradoni di roccia, di cui il primo supera i 30 metri. L’abbondanza d’acqua rende questo luogo freschissimo e ricco di vegetazione.
Il Cavone
Incastonata tra le cime del Corno alle Scale e del Monte La Nuda, è la più evidente forma modellata dai ghiacciai quaternari (tra 70.000 e 10.000 anni fa) osservabile nell’alto Appennino bolognese, geo-sito di rilevanza regionale. Il cosiddetto “circo glaciale” è il letto di un antico ghiacciaio, facilmente intuibile dalla sua tipica forma a conca. Verso sud-ovest è solcato dai “Canalini del Corno”, incisioni delle ripidissime pareti da cui si sono originate colate di detriti. Alla base di queste sgorga la sorgente del Cavone che a sua volta dà vita al Rio Piano. Questo piccolo corso d’acqua, prima di confluire nel Dardagna, alimenta un invaso artificiale, poco più a valle. In primavera nelle sue acque è possibile scorgere le caratteristiche ovature gelatinose di rana temporaria, un anfibio dalla colorazione rossastra che abita gli ambienti umidi oltre i 1000 m di quota (fonte: https://geo.regione.emilia-romagna.it, www.viviappennino.com).
Monte La Nuda
Il monte La Nuda è una cima tondeggiante e priva di alberi (da cui il nome), che si eleva a nord del Corno alle Scale. Su questa panoramico balcone d’alta quota si estendono le brughiere a mirtilli (raccolta regolamentata!) e praterie sassose che ospitano rare fioriture di specie degli ambienti rocciosi. E’ uno dei luoghi più panoramici, dopo la cima del Corno, del territorio del Parco. La vista spazia su tutto l’arco di montagne che formano la testata di valle del Silla e più lontano, verso occidente, le belle pareti dei monti della Riva, con il cardine iniziale del monte Spigolino, appaiono dominate dal retrostante monte Cimone (dove abbiamo fatto un’altra bellissima escursione). Verso nord, tra i profili tondeggianti delle colline che digradano verso la pianura, risaltano le caratteristiche sagome del monte Vigese e di Montovolo (fonte: www.enteparchi.bo.it).
Centro visite di Pian d’Ivo
Ci è piaciuta molto questa bella struttura di accoglienza del Parco. All’interno è presente uno shop con libri, mappe e audiovisivi e il personale del Parco è stato molto accogliente e disponibile a fornirci informazioni. Il centro visita di Pian d’Ivo si trova nella località omonima, a due passi da Madonna dell’Acero. L’allestimento, che si articola su due piani, è realizzato con vari pannelli interattivi e diverse teche espositive. Il territorio viene mostrato e analizzato in modo intuitivo tramite immagini, foto e splendidi plastici. Molto interessante anche la riproduzione di un tipico mulino della zona mette in evidenza l’importanza dell’acqua come forza motrice nel lavoro dell’uomo. Inoltre sono presenti esposizioni dedicate ai più piccoli (ma non solo, noi ci siamo divertiti molto a giocarci!), come ad esempio il pannello delle orme e dei versi degli animali (fonte: www.cornoallescale.net).
Si può accedere alla struttura anche tramite un percorso per diversamente abili che parte dalla strada principale e giunge al centro visita dando anche la possibilità di addentrarsi nel bosco circostante. Una tappa obbligata di questa escursione!
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L’itinerario
Si parte dal Santuario di Madonna dell’Acero (parcheggio, apri mappa). In alternativa poche centinaia di metri prima si trova uno spiazzo comodo per parcheggiare (Pian d’Ivo). Subito sopra il santuario parte una pista forestale sterrata con le indicazioni delle Cascate del Dardagna.
Seguiamo i segnavia bianco rossi del CAI che, con qualche saliscendi, ci conducono al primo salto d’acqua. Dopo le foto di rito e una rinfrescata con gli spruzzi sulle rocce, si inizia la vera salita, agevolata da una scalinata in legno. Seguono altri spettacolari affacci sulle cascate, resi possibili grazie a dei terrazzamenti con staccionate che ci concedono di riprendere fiato.
Dopo l’ultima cascata il sentiero prende un’altra direzione e sbuca al parcheggio del lago Cavone. Qui consigliamo una sosta all’omonimo Rifugio posto sulle sue rive per un’ottima torta ai mirtilli! Lasciando alle spalle il parcheggio il sentiero riprende a salire a zig-zag, costeggiando un limpido torrente, dove Tina si è rinfrescata più volte!
Il bosco si apre all’improvviso lasciandoci a bocca aperta per lo spettacolo: il circo glaciale del Cavone, sovrastato dall’imponente Corno alle Scale, di cui si riconosce la cima dall’enorme croce di ferro. Il sentiero serpeggia tra l’alta vegetazione tipica degli ambienti ricchi di acqua. Un’ultimo strappo in salita ci riporta per qualche centinaio di metri nel bosco per poi portarci, tra folti mirtilleti (NB: raccolta dei frutti regolamentata!), sulla cima del Monte La Nuda. Il panorama è davvero mozzafiato da quassù!
Dal punto più alto, indicato dal cartello (1827 m), si prende il sentiero a sinistra che scende (poco visibile, segnalato con cumuli di pietre). Si attraversa un tratto di abetaia molto fitto, per poi rientrare nella bella faggeta. Prima di arrivare a Pian d’Ivo si scorgono nel bosco alcune installazioni artistiche un po trasandate. La forestale in discesa ci porta al Centro Visite del Parco di Pian d’Ivo dove consigliamo una sosta e una visita.
Da qui un brevissimo tratto di asfalto ci riporta al Santuario di Madonna dell’Acero. Se non l’abbiamo già fatto all’andata, merita sicuramente una visita. Infine si può approfittare dell’ampio spiazzo erboso antistante per riposarsi un po dopo questa remunerativa escursione!
![]() | Quando andare: primavera-estate-autunno (informarsi sulla presenza di neve a inizio stagione presso il Centro Visite del Parco |
![]() | Punto di partenza: Madonna dell’Acero (parcheggio, apri mappa) |
![]() | Durata: ca. 4,5 ore senza le soste |
![]() | Sviluppo complessivo: 9 km |
![]() | Dislivello: 620 m |
![]() | Acqua: fontane lungo il percorso (Madonna dell’Acero, Cavone, Pian d’Ivo) oltre a numerosi torrenti e laghetti per il nostro cane! |
![]() | Punti di appoggio: Ristorante dell’Acero, Rifugio Cavone, |
![]() | Pernottamento: Rifugio Segavecchia, comodo anche per altri itinerari |
Max elevation: 1779 m
Total climbing: 593 m