Consigli 🐾,  Itinerari in bici

Guida al Cammino di Santiago in bici con il cane

Di Cammini che arrivano a Santiago di Compostela ce ne sono tanti. Più o meno da ogni parte della Spagna e Portogallo parte un “Camino” (Caminho in portoghese), ognuno col suo nome e il suo percorso, ma tutti con la stessa meta, Santiago appunto, città della Galizia, regione del nord-ovest della penisola iberica. Ma anche da altre zone d’Europa partono percorsi storici diretti verso la Spagna, il che rende tutto molto affascinante (noi abbiamo iniziato a vedere le frecce gialle già in Italia, quelle della Via Postumia!). Il Camino Francès (Cammino francese) è quello più “famoso” e frequentato. Parte dai Pirenei francesi e percorre la parte centro-nord della Spagna. Non è il più antico ma fu descritto già nel 1135 nel Codex Calixtinus, libro fondamentale giacobeo.

È un viaggio importante, che almeno una volta nella vita un cicloviaggiatore dovrebbe fare, o almeno così si dice.

Come arrivare

Uno dei maggiori problemi logistici, per chi proviene dall’Italia e ha poco tempo, è raggiungere la località di partenza (del Cammino Francese): St. Jean Pied de Port o Roncisvalle. Automobile o combinazione di aerei e treni sono le soluzioni maggiormente diffuse (es. Ryanair vola su Lourdes, l’aeroporto più vicino). Ma con due bici, un cane e un trailer è molto complicato.
Noi, avendo tempo a disposizione, siamo partiti in bici da Bologna a fine settembre e abbiamo preso un traghetto da Genova a Barcellona!

L’esperienza traghetto

Soluzione relativamente economica (200€ per due persone, un cane, camera e trasporto bici). La compagnia di navigazione che (sulla carta) ci sembrava più adatta al viaggio in compagnia dei cani era Grandi Navi Veloci
Ci aspettavamo qualcosa di meglio sinceramente. A parte la camera in cui si può dormire con il proprio cane, l’unica area dedicata ai cani è un tratto del ponte della nave, ma senza particolari strutture. Quindi i cani devono fare i loro bisogni sul pavimento della nave e non è una cosa così scontata! Tina ci ha messo un pò infatti. 20 ore di navigazione non sono poche. È stato d’aiuto vedere altri cani farlo, sentire gli odori e alla mattina prima dell’arrivo.. l’ha fatta! Comunque sicuramente meglio che avere il cane confinato in un’area o in una stiva/gabbia…

Il “nostro” Cammino

Da Barcellona abbiamo raggiunto il Cammino Francese nella città di Logrono, percorrendo nell’ordine: il Cammino di Barcellona, il Cammino Catalano e il Cammino dell’Ebro.

Il Cammino di Barcellona è di fatto un collegamento tra la capitale della Catalogna e il monastero di Montserrat, dove inizia ufficialmente il Cammino Catalano. Di quest’ultimo ne esistono due varianti: una che si dirige a nord ma ha dei tratti non ciclabili e un’altra verso sud, che si collega al Cammino dell’Ebro all’altezza di Pina de Ebro, quella che abbiamo fatto noi. Di questa zona ci sono piaciuti molto i pueblos (paesi) che il percorso attraversa, luoghi tranquilli dove si può respirare l’autentica atmosfera catalana e gustare ottimo cibo.

Il Cammino dell’Ebro è un pò monotono, svolgendosi in zone intensamente coltivate, ma è piacevole da pedalare, essendo quasi tutto in pianura con pochi saliscendi. Alcuni tratti sono comunque meritevoli, in particolare la regione della Rioja, famosa per il suo ottimo vino e dove abbiamo ammirato i maestosi grifoni in volo e migliaia di cicogne, che nificano ovunque, dai campanili delle chiese ai tralicci dell’alta tensione!

Ci siamo concessi una deviazione, dalla città di Tudela, allungando il percorso di una cinquantina di chilometri, per visitare il Parco naturale delle Bardenas Reales in Navarra, dichiarato Riserva della Biosfera dall’UNESCO e la zona di Arguedas con le sue case-caverna costruite nelle rocce delle montagne, spettacolari!

Da Logrono in poi, quindi sul Cammino Francese, il paesaggio è più vario. Nonostante alcune persone considerino il tratto delle Mesetas, tra le città di Burgos e León (circa 180 km), piuttosto monotono, per noi è stato molto affascinante.

In totale abbiamo pedalato 1200 km e 10.000 m di dislivello, siamo partiti da Barcellona il 5 ottobre e arrivati a Santiago il 31.

Quando andare

La scelta di un itinerario (e il periodo in cui percorrerlo) in bici o a piedi con il proprio cane richiede alcune attenzioni particolari.. Non deve essere troppo caldo durante il giorno ma neppure troppo freddo la notte se si prevede di dormire fuori, in tenda.

Noi abbiamo scelto il mese di ottobre per evitare il gran caldo e la ressa di pellegrini a piedi sul percorso. Chiaramente bisogna essere preparati ad affrontare eventuali cali di temperature, abbigliamento autunnale e copripioggia (ma dicono che piova molto di più in primavera). Noi in quasi un mese di viaggio abbiamo trovato bel tempo, soleggiato per la maggior parte dei giorni, eccetto una straordinaria nevicata (non si vedeva in ottobre da almeno 80 anni!) nel secondo punto più alto del Cammino, chiamato O Cebreiro (però che spettacolo..).

La Galizia, l’ultima regione che si attraversa, per due-tre tappe, è molto piovosa, tutto l’anno (ma la perdoniamo per l’ottimo cibo!;).

La zona con la maggior escursione termica, è quella centrale, le Mesetas. È un grande altipiano situato a quote comprese tra 600 e 800 metri. È storicamente il “granaio” della Spagna, coltivato in maniera intensiva quindi con pochissimi alberi e scarsa protezione dal sole eccetto che nei piccoli paesi che si incontrano!

Qui in estate si possono trovare temperature di oltre quaranta gradi di giorno e molto freddo la notte (in ottobre faceva 25° di giorno, ventilato quindi molto piacevole e 5-10° di notte, attrezzatevi di conseguenza!)

Come tornare

Come detto in precedenza il trasporto pubblico con cani, bici e trailer è complicato in Spagna. Un altro modo per tornare, se non volete prendere un aereo è usare un noleggio auto one way (ritiro e consegna in due posti diversi): i prezzi per un automezzo sufficientemente spazioso per caricare bici e trailer si aggirano attorno ai 130-150 €

Difficoltà del percorso

Seguendo quasi integralmente (alcune varianti per il fango) il percorso originale dei pellegrini (vedi sezione guide e tracce gps), abbiamo affrontato molto sterrato, circa il 90%. Per la maggior parte si tratta di piste in terra battuta, molto scorrevoli e piacevoli. In caso di piogge abbondanti il terreno argilloso si trasforma in breve tempo in un impasto colloso, micidiale per le ruote delle bici, da evitare assolutamente!

Solo alcuni (brevi) tratti sono impegnativi, per le pendenze o per la presenza di pietre e, se viaggiate pesanti, con portapacchi, trailer e borse, probabilmente li farete con le bici a spinta, ma niente di impossibile.

In generale non è un percorso molto impegnativo, tuttavia farlo con un trailer e un cane di medie dimensioni come Tina (18 kg), richiede un buon allenamento. 

Guide e tracce gps

Per il Cammino Francese sicuramente vi consigliamo di acquistare la guida cartacea Guida al Cammino di Santiago de Compostela in bicicletta, che a noi è piaciuta ed è stata utile.
Per il Cammino Cataláno e dell’Ebro non ci sono guide in italiano.

Le tracce gps servono giusto come indicazione, dal momento che il percorso è perfettamente segnalato con delle frecce gialle e addirittura dei capitelli con le distanze sul Cammino Francese. Questi sono i siti da cui scaricarle:

  1. Collegamento Barcelona-Montserrat
  2. Cammino Catalano per Saragozza e Cammino dell’Ebro
  3. Cammino Francese (completo con partenza da San Jean Pied de Port e con tappe consigliate)

I tempi di percorrenza: decide il cane!

Considerate le varianti, il nostro ritmo altalenante e le diverse capacità di ognuno e del proprio cane (leggi oltre), non vi indichiamo delle tappe, è troppo soggettivo.

L’unico suggerimento che vi possiamo dare è di rispettare i tempi del vostro cane. Solo voi lo conoscete, solo voi potrete capire i suoi segnali di stanchezza o insofferenza. In ogni modo cercheremo di darvi alcuni consigli nati dalla nostra esperienza:

  1. Fate molte pause. Quando trovate zone all’ombra e con l’erba fatelo scendere dal trailer, fatelo bere, giocate (se siete abituati a farlo) o prendetevi cura di lui con qualche coccola.
  2. Per un cane correre dietro a una bicicletta non è una cosa naturale. Non può correre solo in linea retta, deve andare in cerca di odori e tracce..Quindi una buona abitudine è farlo scendere dal trailer durante le salite, quando voi siete più lenti di lui (il che vi risparmierà anche un pò di fatica!), oppure camminate assieme a lui ogni tanto nei lunghi tratti pianeggianti. Pochi chilometri alla volta alternati da pause e tanta acqua! 
  3. I cani solitamente sono abituati a dormire ogni tanto durante il giorno. Difficilmente riuscirà a dormire sul trailer in movimento (o almeno Tina non riesce). Quindi dovrete concedergli dei momenti per farlo. Quando vi fermate a mangiare, quando andate a fare la spesa o vi prendete un caffè, cercate se possibile luoghi tranquilli, dove possa dormire un pò!

Tenete in conto che seguendo queste poche ma importanti regole farete pochi chilometri al giorno (probabilmente al massimo 40-60). Regolatevi di conseguenza!

NB: neanche in Spagna si possono tenere i cani liberi senza guinzaglio, quindi tenetelo sciolto solo se siete abituati a farlo e il cane risponde al richiamo. Fatelo comunque solamente in situazioni di totale sicurezza (lontano da strade, luoghi aperti, senza animali selvatici ecc.)

Con i cani in Spagna: una sfida, una missione!

La Spagna non è un paese per niente facile per chi viaggia con il proprio cane. Sono raramente accettati nei locali sia pubblici che privati (c’è proprio una legge che lo impedisce) e anche il trasporto pubblico può essere problematico, nonostante moltissime persone abbiano cani e nelle grosse città siano meno restrittivi. Abbiamo deciso di affrontare questa difficoltà nella speranza di poter sensibilizzare le persone in merito a questa assurda limitazione. Comunque trovare un posto dove dormire, se si vuole spendere poco non è una cosa facile (vedi sezione successiva dove dormire).

In Spagna la situazione per moltissimi cani è drammatica. Oltre alle famigerate perreras (canili), dove i cani fanno una brutta fine (ma non va tanto meglio neppure in Italia per questo aspetto..), il problema più grave è dovuto agli stessi proprietari di cani che, specialmente nelle zone di campagna, tengono spesso i cani alla catena o in gabbia. Una vita lunga un metro e mezzo: terribile! Sul Cammino Francese abbiamo incontrato due volontari di una associazione onlus, Amigos Peludos Bajo Cinca, che vuole offrire una miglior vita a cani salvati da queste condizioni cercando di darli in adozione. Per avere la massima visibilità vanno in giro a piedi sul Cammino di Santiago con 10 cani del loro rifugio e parlando con le persone che tengono i cani alla catena o distribuendo dei dépliant. Noi abbiamo deciso di aiutarli, per quanto ci è possibile, nella diffusione di questo messaggio.

Dove dormire

Dipende molto dal budget che avete a disposizione. Qui di seguito vi proponiamo qualche soluzione che abbiamo sperimentato.

Gli Albergue

Il Cammino di Santiago è famoso per gli Albergue por Peregrinos (alloggi per i pellegrini, l’equivalente dei nostri rifugi e ostelli, tipicamente con camerate condivise e letti a castello), a basso costo (da quelli pubblici a offerta libera “donativo”, solitamente municipali o parrocchiali, fino a 10-15 euro a testa per quelli privati).

Gli Albergue municipali e parrocchiali non accettano quasi mai i cani, a meno che non siate disponibili a lasciare il cane fuori, eventualmente in un giardino o portico interno, se presente nella struttura (raramente nelle città). Ci ha agevolato a volte il periodo di “bassa” stagione, riuscendo a convincere (con un po’ di suppliche) alcuni gestori di albergue semi vuoti. Siamo anche riusciti, una sola volta (Molinaseca), a dormire in tenda nel giardino di un albergue municipale, pagando comunque 6 euro per avere bagni, doccia e cucina a disposizione.

Gli Albergue privati hanno solitamente prezzi più alti (25-30 euro per una camera) ma spesso hanno a disposizione camere private dove siamo riusciti a dormire assieme a Tina.

Hostal

Il nome non vi tragga in inganno: non sono ostelli. Sono l’equivalente dei nostri alberghi o b&b, chiaramente i prezzi sono più alti (abbiamo speso fino a 45 euro per una doppia) ma solitamente abbiamo trovato persone più disponibili a farci dormire con Tina in camera.

Usare la tenda

Per i problemi di cui sopra e per avere maggior libertà, una buona soluzione è portarsi una tenda. Il campeggio libero non è ammesso in Spagna ma vale come sempre il buon senso di montare la tenda lontano da case e strade, dopo il tramonto e smontarla all’alba. Noi non abbiamo mai avuto problemi, qui di seguito vi diamo qualche consiglio su dove potersi fermare.

Lungo il Cammino ci sono frequenti aree di sosta per i pellegrini, solitamente dotate di panchine, tavoli e fontana di acqua potabile. Spesso sono segnalate le distanze tra un’area di sosta e l’altra con dei cartelli, molto utili per pianificare la sosta a fine giornata. Questa è una delle migliori posizioni per montare una tenda, secondo noi. In alternativa si può chiedere il permesso ai proprietari di qualche area agricola, oppure al parroco di una chiesa. Così facendo noi abbiamo dormito in luoghi sicuri e molto suggestivi!

L’importante, come sempre, è non lasciare alcun segno del proprio passaggio #leavenotrace.

Durante il viaggio abbiamo talvolta consultato un sito spagnolo con un elenco di alloggi che accettano cani, ma non è stato sempre affidabile, non prendetelo come oro colato.

Warmshowers

È una rete di persone, ciclisti e cicloviaggiatori, che mettono a disposizione un alloggio per una o più notti, gratuitamente. Nulla è dovuto, oltre a un posto in cui dormire e una doccia calda, salvo diversamente specificato dall’host. A volte la sistemazione è spartana, come un materasso sul pavimento o un divano, a volte è un comodo letto. A noi è capitato anche di dormire nel giardino di un host con la tenda!

È una risorsa molto utile ma soprattutto un’occasione per conoscere persone e condividere esperienze di vita e di viaggi.

Purtroppo sul percorso del Cammino Francese ne abbiamo trovati pochi disponibili (molti a cui abbiamo scritto non hanno neppure risposto o l’hanno fatto con molto ritardo quando ormai eravamo km oltre la loro casa..). Tuttavia si può tentare specificando che si viaggia con un cane e chiedendo se hanno uno spazio per le bici e il trailer (una volta ci siamo dovuti fare due piani di scale, fattibile ma faticoso!). Si accede tramite il sito internet oppure tramite app.

PS: un consiglio che vi diamo, non presentatevi a mani vuote a casa di chi vi ospita gratuitamente, basta una bottiglia di vino, una birra o un dolcetto, mostrate riconoscenza e lasciate sempre una referenza sul sito se vi siete trovati bene con l’host

Prima di partire

Nonostante le difficoltà sopra citate in merito alle strutture ricettive per i pellegrini conviene comunque dotarsi delle credenziali del pellegrino, un documento che si può richiedere in Italia alla confraternita di San Jacopo di Compostela, oppure direttamente in Spagna in un ufficio dei pellegrini (nelle maggiori città). Questo libretto permette di accedere agli Albergue o Hostal (vedi sopra), dove vi verrà messo un timbro sulle credenziali e alla fine del percorso, a Santiago, potrete ricevere gratuitamente la Compostela, un attestato con il vostro nome.

Per il cane

Diamo per scontato che se decidete di intraprendere un viaggio del genere, dove si sta in giro molte ore al giorno percorrendo svariati chilometri, abbiate già fatto esperienze con il vostro cane e con il trailer. Comunque il nostro compagno di viaggio a quattro zampe deve essere in perfetta forma fisica quindi è necessaria una visita dal veterinario prima di partire, con controllo generale, eventuali esami e aggiornamento delle vaccinazioni, compresa l’antirabbica, obbligatoria per l’espatrio (deve essere fatta almeno venti giorni prima della partenza) così come il passaporto se non l’avete già fatto.

Altre cose importanti per il cane da avere con sé:

  1. Crema lenitiva per i polpastrelli (ne abbiamo presa una naturale all’ossido di zinco della Camon, efficace, ma ce ne sono molte in commercio). Da mettere sui polpastrelli del cane tutti i giorni un pò prima della camminata (perché non se la lecchi via)
  2. Pomata cicatrizzante per cute lesa (noi usiamo Hypermix molto buono) in caso di tagli ai polpastrelli.
  3. Collirio per gli occhi, in caso di vento, polvere, sole ecc.
  4. Pinzette per zecche o spine
  5. Museruola necessaria in traghetto e in eventuali luoghi pubblici (mai dovuta usare per fortuna)

Accessori utili (ma dipende dalle abitudini vostre e del vostro cane):

  1. Telo (ottimi quelli in microfibra) per asciugare il cane se si bagna.
  2. Materassino per farlo dormire per terra negli albergue/hostal. Noi usiamo lo stesso che è dentro il trailer.
  3. Gioco (pallina o altro).
  4. Eventuali attrezzature per la toelettatura (pettine, spugnetta ecc.).

Acqua e cibo

Non ci sono problemi per entrambi, facili da reperire. Noi comunque siamo andati sempre in giro con un litro e mezzo di acqua a testa. La massima distanza che abbiamo percorso senza trovare acqua o un punto di ristoro o market è di 20 km (nelle Mesetas). Nei supermercati un pò più forniti hanno il cibo per cani (non tantissima scelta) oppure nei maggiori centri urbani si trovano negozi per animali. Da tenere in considerazione l’orario di apertura dei negozi in Spagna (a volte anche i bar/ristoranti): mattina 10-14, pomeriggio 17-20 (o 21.30 nelle città i supermercati).

Altri animali per strada

Lungo il percorso abbiamo incontrato diversi animali, sia selvatici che domestici. Moltissime lepri (soprattutto sul Cammino Catalano), qualche gregge di pecore/capre e mandrie di vacche e pochi cani sciolti e gatti. Chiaramente dipende dall’indole del vostro cane, se ha l’attitudine a inseguire animali e se va d’accordo con i suoi simili (che non abbiamo mai trovato aggressivi). Regolatevi di conseguenza e nelle zone più aperte, o nell’attraversamento dei paesi, valutate se tenerlo legato o dentro il trailer.

Le bici, il trailer e l’attrezzatura

Per poter affrontare in sicurezza e comodità i terreni variegati dei Cammini sopra citati, il mezzo che riteniamo più adeguato è la mountain-bike, eventualmente con forcella ammortizzata, per il massimo comfort.

Tuttavia noi abbiamo utilizzato due soluzioni differenti, sia come tipologia di bici che come modalità di carico.

Marcello ha una classica Salsa Fargo ormai testata in tutte le situazioni. Sulla forcella le Salsa anything cage in policarbonato con le sue borse stagne Salsa anything bag. Non molto capienti  ma sono il giusto compromesso per non perdere troppo in maneggevolezza. Al loro interno tutto il vestiario necessario ad affrontare due stagioni, estate e autunno inoltrato.
Al manubrio monta un harness molto essenziale ma robusto Alpkit Kanga, che sostiene una sacca impermeabile Ortlieb da 20 litri con sacco a pelo 0 gradi Mountain Equipment Helium 400 e materassino gonfiabile decathlon. Le restanti borse, telaio e sottosella, sono Revelate Design e contengono rispettivamente materiale per le riparazioni ed elettronica e la tenda, una Vango Scafell 300 plus. 

Monica ha una mtb Cube Acid in alluminio, trasformata per l’occasione con alcuni accessori da viaggio: manubrio Alpkit Confucio, con una borsa Sweetroll Revelate Design; un portapacchi Tubus Vega e borse Ortlieb city, non troppo grandi, per contenere il peso.
Al manubrio: materassino Thermarest, sacco a pelo da 10° superlight della decathlon e sacco bivacco Alpkit Hunka, per aumentare un pò la tenuta termica in caso di freddo. Nelle borse Ortlieb ci sono il vestiario, un set di pentole della decathlon per cucinare in due, un fornelletto a gas MSR Micro Rocket e un kit per le riparazioni.

PS: A proposito di Decathlon, è l’unico posto in cui abbiamo potuto trovare le bombole del gas per cucinare con innesto a vite (es. Primus). Quindi vi consigliamo di dotarvi di un adattatore, se avete anche voi un fornelletto del genere, oppure ricorrere ad altri metodi (es. multifuel o trangia ad alcool)

Il trailer

Se volete viaggiare in sicurezza con il vostro cane su lunghe distanze, l’unica soluzione è quella di usare un trailer a due ruote, specifico per cani oppure no, come nel nostro caso. Il sole, la pioggia ed eventuali strade trafficate da percorrere necessitano secondi noi di un trailer chiuso, anche se alcuni cicloviaggiatori adottano soluzioni diverse. Per avere il massimo in termini di comfort e robustezza noi abbiamo optato per un trailer da bambini trasformato su misura per Tina. Specialmente facendo molto sterrato la presenza degli ammortizzatori è un valore aggiunto importante. Qui lo descriviamo nel dettaglio.

Già utilizzato per il nostro viaggio sui cammini storici, in questa occasione è stato reso più confortevole per Tina con un nuovo materassino più grande e morbido, lavabile e da poter utilizzare anche in tenda o nei momenti di relax. Nel trailer trasportiamo anche il cibo per Tina, crocchette per 5-6 giorni (i sacchi da 3 kg, facilmente reperibili nei supermercati) alloggiate sotto il pianale su cui giace Tina e tutte le cose essenziali per lei (vedi sopra). Inoltre l’abbiamo equipaggiato con una rete elastica per sfruttare la parte posteriore interna dove stivare il cibo per noi, molto utile.

Ciclisti o Bicigrini?

In molti (guide comprese) vi diranno che “il Cammino è fatto per chi cammina”. Riteniamo che ciò sia vero solo in parte. I pellegrini storicamente vanno a piedi o a cavallo e un itinerario così lungo assume un significato molto profondo se fatto con lentezza, specialmente per chi lo percorre per motivi spirituali o religiosi. Occorre una predisposizione mentale molto particolare. Noi non l’abbiamo fatto con finalità religiose, comunque il nostro consiglio è di percorrerlo senza fretta, anche in bicicletta. Abbiamo incontrato molti ciclisti velocissimi che a malapena ci hanno salutato, in pochissimi hanno rallentato per fare due chiacchiere. Che peccato! Se potete, prendetevi il tempo per fermarvi, visitare i luoghi e soprattutto conoscere le persone, i pellegrini, che vanno assieme a voi. Diventerete quindi “bicigrinos” (pellegrini in bici)!

Se fatto con la giusta velocità, come detto sopra, il Cammino in bici secondo noi è un ottimo compromesso tra divertimento e fatica. Forse a volte in salita e in quei pochi passaggi più dissestati invidierete i pellegrini a piedi, ma se siete degli amanti del cicloturismo offroad su sterrati scorrevoli, allora questo itinerario sarà un paradiso per voi!!

In generale il percorso è molto bello ma, a nostro parere, alcuni tratti sono un pò monotoni oppure talvolta attraversa zone periferiche di città o aree industriali e la bici in questi casi aiuta a superarli senza perderci troppo tempo.

Quindi non ci resta che augurarvi Buen Camino! È il saluto che ci si scambia, quando ci si incontra tra pellegrini (e bicigrini!)

Marcello, classe 1979, bolognese, è un biologo, guida escursionistica e ciclomeccanico. Adora andare in bicicletta e ama fotografare, per questo preferisce l'”andare lento”, per cogliere ogni momento e non perdersi neanche un metro del percorso!